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1.
€ 45,00
EAN-13: 9788865428733
Nino Tripodi
Intellettuali sotto due bandiere
Edizione:La Scuola di Pitagora, 2023
Collana:Mille e una storia

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Prezzo di acquisto€ 45,00
Descrizione

Descrizione del libro

«Con ciò non vogliamo dire che, per essere nel vero, entrambi sarebbero dovuti restare fedeli al fascismo vita natural durante. Vogliamo solo dire che la verità , per essere vera, avrebbe dovuto consigliare sia a Zangrandi che ad Aldo Moro un comportamento semplicissimo e nemmeno eccessivamente coraggioso. Invece di star lì a negare di essere stati fascisti e di avere partecipato da fascisti alle istituzioni del regime, avrebbero dovuto limitarsi ad ammettere: per me é vero che lo siamo stati, ma é anche vero che, le successive esperienze e la mutata realtà  storica ci sconsigliò di continuare ad esserlo. Nessuno avrebbe potuto recriminare più di tanto (Mussolini replicò un giorno alla Sarfatti che solo i paracarri stanno fermi e non gli uomini, né le idee) ed essi medesimi si sarebbero risparmiata la pagliacciata di una gara sul migliore alibi difensivo del loro passato». àˆ noto che Pirandello prese la tessera del Partito fascista dopo il delitto Matteotti e fu uno dei 250 firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti; ma Pirandello fu fascista senza averne alcuna utilità  in cambio. Di molti altri, invece, prima fascisti e poi comunisti, prima inneggianti (servo encomio?) al Duce e al regime e poi denigratori, forse non si può dire la stessa cosa. Il primo a denunciare il cambio di bandiera, dal nero al rosso, di parte degli intellettuali italiani é stato Nino Tripodi, che era stato iscritto ai giovani universitari fascisti. La postfazione dello storico Giuseppe Parlato aiuta a chiarire il clima, le ragioni e il torto di un libro che é certamente di parte e indiscutibilmente polemico e che, tuttavia, nel 1978, portò alla luce la cruda verità  che si tentava e si era tentato di nascondere, edulcorare o addirittura mistificare.

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2.
€ 40,00
EAN-13: 9788865427736
Giorgio Galli
Storia del PCI. Il Partito comunista italiano: Livorno 1921, Rimini 1991
Edizione:La Scuola di Pitagora, 2021
Collana:Mille e una storia

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Descrizione del libro

Nel gennaio del 1921 nacque il Partito comunista italiano. E nel gennaio del 1991 morì. La sua vita é durata in tutto settant'anni. Uno dei primi a scriverne la storia é stato Giorgio Galli: la prima edizione di questa Storia del Pci risale al 1953 (riedita con aggiornamenti nel 1958 e nel 1976); l'ultima, al 1991, anno dell'estinzione del partito. Grazie a un uso sapiente delle citazioni - la voce stessa dei protagonisti -, la monografia non ha perso il suo valore e il suo fascino, ai quali concorrono l'equilibrio dei giudizi e la felicità  espositiva. Se la storia del Pci é segnata dal fallimento, da occasioni mancate e da errori dei dirigenti, é al tempo stesso accompagnata dall'inizio alla fine da nobili aspirazioni. «Quello che resta - scrive il grande politologo - della storia del Pci nella società  italiana, anche in questi anni, al di là  dei dirigenti, é il ricordo dei milioni di iscritti, delle centinaia di migliaia di militanti e di attivisti di più generazioni che nelle fabbriche, nelle cascine, nei sindacati, nelle amministrazioni locali, talvolta anche in Parlamento, si sono impegnati a ridurre il tasso di ingiustizia proprio della società  capitalista, come di tutte le precedenti, e a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori subordinati e delle loro famiglie».

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3.
€ 40,00
EAN-13: 9788865428108
Giorgio Galli
Storia della DC. 1943-1993: mezzo secolo di Democrazia cristiana
Edizione:La Scuola di Pitagora, 2021
Collana:Mille e una storia

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La prima edizione di questa Storia della Dc uscì nella primavera del 1978, nel pieno dell'emergenza del sequestro di Aldo Moro; una seconda edizione, aggiornata, nel 1993, l'anno che segnò la fine della Prima Repubblica e contestualmente del partito che la incarnò. Galli, lungo la trattazione, non disconosce i meriti della Dc, ma non esita a dichiarare nell'introduzione all'edizione del 2007 dell'opera: «Quello "stile di governo" é stato caratterizzato anche da rapporti con il crimine organizzato, in misura molto più elevata che nelle altre democrazie occidentali. La Dc ha ereditato la mafia, la camorra, la 'ndrangheta dalla storia italiana: ma ha trattato con loro invece di avversarle, le ha tollerate invece di combatterle. àˆ ovvio che la Dc non era una "associazione a delinquere" (come pure negli anni Settanta fu accusata di essere), e che la storia del partito non é una storia criminale. Ma é altrettanto pacifico che il potere democristiano é stato costellato di scandali e ruberie, e che nella storia politica della Dc il crimine organizzato ha avuto un peso specifico». E ancora: «Certo gli "anni di piombo", e la stessa parabola del partito armato, richiamano un'altra grave responsabilità  ascrivibile alla Dc: quella connessa alla "strategia della tensione", con la sequela di eccidi, delitti e attentati di matrice terroristica rimasti senza colpevoli, a partire dalla strage di Piazza Fontana. Responsabilità  codificate dal fatto che il ministero dell'Interno, e il controllo degli apparati di sicurezza, é sempre rimasto in mani democristiane».

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4.
€ 30,00
EAN-13: 9788865427507
Emil M. Cioran
Ultimatum all'esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994)
Edizione:La Scuola di Pitagora, 2020
Collana:Mille e una storia

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«Per me scrivere é un ultimatum all'esistenza», afferma Cioran in una delle preziose interviste raccolte nel presente volume, la maggior parte inedite in italiano. Preziose perché, affrontando questioni inusuali o scarsamente trattate altrove, irradiano altra luce su un pensatore nel quale non c'é differenza tra l'opera e la vita. Egli stesso ha ripetuto più volte di non aver mai inventato nulla, ma di essere stato soltanto il "segretario" delle proprie sensazioni e di aver composto i suoi libri per ragioni "terapeutiche", per sfuggire ad un'insofferenza radicale di sé e del mondo. Dopo aver scritto, lungo una vita, per non gettarsi nelle acque della Senna o cacciarsi una pallottola in testa, due anni prima di morire, Cioran ribadisce: «non si é tristi dopo una confessione di tristezza». E, per un felice paradosso, ogni lettore potrà  dire: non si é tristi dopo aver letto Cioran.

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5.
€ 13,00
EAN-13: 9788865425244
Giuseppe Ripamonti
La signora di Monza e altre storie patrie. Ediz. italiana e latina
Edizione:La Scuola di Pitagora, 2019
Collana:Mille e una storia

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Senza Walter Scott probabilmente ad Alessandro Manzoni non sarebbe mai venuto in mente di scrivere un romanzo storico. E senza gli storici lombardi del secolo XVII non avrebbe mai la sua storia nella Milano sotto la dominazione spagnola. àˆ noto, per ammissione dello stesso Manzoni, che l'idea del matrimonio contrastato gli venne leggendo una grida in un trattato di economia di Melchiorre Gioia, uno dei due libri che, nel 1821, Manzoni aveva portato con sé a Brusuglio, dove si era ritirato per consolarsi del fallimento dei moti. L'altro libro erano le "Historiae patriae" di Giuseppe Ripamonti. Nel bel latino del Ripamonti Manzoni trova, per così dire, il sugo della sua storia: la Signora di Monza, le vicende di Francesco Bernardino Visconti detto l'Innominato, la peste, le gesta del Cardinale Borromeo. Lo stesso rapimento di una promessa sposa può essere stato suggerito dal Ripamonti. A proposito di quel ribaldo che «con l'enormità  dei suoi crimini mostrava di disprezzare i tribunali, i giudici, i pubblici poteri e le autorità » il Ripamonti riferisce del rapimento della fidanzata di un principe straniero mentre veniva condotta a nozze. Nel romanzo manzoniano, come si sa, il rapimento, eseguito per conto di un altro, é il pretesto per il ravvedimento del personaggio stesso. Agli inizi dell'Ottocento, le storie milanesi del Ripamonti erano, come dice Manzoni stesso, "quasi interamente dimenticate"; verso la metà  secolo, Francesco Cusani traduce "La peste di Milano" del 1630, l'altra importante opera del Ripamonti, cui seguirà , a cura del conte Tullio Dandolo, una scarna scelta, senza testo latino, delle "Historiae patriae". Sulle orme del Dandolo, e ad una distanza di anni quasi uguale a quella che separava Manzoni dai fatti narrati dal Ripamonti, vengono riproposti, in traduzione italiana e con testo originale a fronte, quei capitoli delle "Historiae patriae" che sono stati l'ispirazione del romanzo forse più bello della nostra storia letteraria.

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6.
€ 15,00
EAN-13: 9788865424841
Friedgard Thoma
Per nulla al mondo. Un amore di Cioran
Edizione:La Scuola di Pitagora, 2016
Collana:Mille e una storia

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DescrizioneNum. Collana: , Nr. 3

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